disponibile FINO AL 17 luglio 2025
Giulio Cesare
Dramma musicale in tre atti
Libretto di Nicola Francesco Haym
da “Giulio Cesare in Egitto” di Giacomo Francesco Bussani
musica di Georg Friedrich Händel
prima rappresentazione King’s Theatre, Londra, 20 febbraio 1724
(edizione critica a cura di Bernardo Ticci)
Giulio Cesare Raffaele Pe
Cleopatra Marie Lys
Achilla Davide Giangregorio
Cornelia Delphine Galou
Tolomeo Filippo Mineccia
Sesto Federico Fiorio
Nireno Andrea Gavagnin
Curio Clemente Antonio Daliotti
mimi-attori Martina Bassi, Giordano Boschi, Marko Bukaqeja, Stefano Francasi, Letizia Giannoccaro, Santo Marino, Alessandra Martino, Nicolò Matricardi, Luca Montresor, Maya Quattrini, Davide Riboldi.
direttore al clavicembalo Ottavio Dantone
regia Chiara Muti
scene Alessandro Camera
costumi Tommaso Lagattolla
light designer Vincent Longuemare
Accademia Bizantina
nuovo allestimento del Teatro Alighieri di Ravenna
in coproduzione con Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena, Fondazione Teatri Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro del Giglio di Lucca, Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
GIULIO CESARE: HÄNDEL APRE LA STAGIONE D’OPERA DEL TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA
Uno spazio metafisico, le cui tinte ricordano l’oro delle sabbie e dei metalli preziosi d’Egitto e degli enigmatici volti delle maschere dei faraoni: così la regia di Chiara Muti immagina il nuovo allestimento del Giulio Cesare di Händel. Dopo il Tamerlano del 2023 e la Trilogia d’Autunno 2024, continua infatti la felice collaborazione con Accademia Bizantina e Ottavio Dantone per portare in scena al Teatro Alighieri il repertorio melodrammatico del Seicento e primo Settecento, meno frequentato di quello dei secoli successivi.
Il ruolo di Giulio Cesare è stato affidato a Raffaele Pe, mentre Cleopatra è Marie Lys. Delphine Galou veste i panni della moglie di Pompeo, Cornelia, mentre Tolomeo, fratello e rivale di Cleopatra per il trono d’Egitto, è Filippo Mineccia. Completano il cast Davide Giangregorio come Achilla, Federico Fiorio come Sesto, Andrea Gavagnin come Nireno e Clemente Antonio Daliotti come Curio. Firma le scene Alessandro Camera, mentre Tommaso Lagattolla cura i costumi e Vincent Longuemare le luci. Dopo il debutto a Ravenna, il nuovo allestimento sarà in tournée nei teatri coproduttori – ovvero Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Lucca e Bolzano.
“Il Giulio Cesare è un’opera che tutti dovrebbero conoscere, perché rappresenta la perfetta simbiosi tra storia e mito e la massima armonia tra musica e teatro – dichiara Ottavio Dantone, che guiderà Accademia Bizantina al clavicembalo – Il capolavoro di Händel affascina per la particolare varietà di timbri e colori: arpa, tiorba, viola da gamba, oboi, flauto e corno impreziosiscono l’orchestra, accompagnando i molteplici caratteri dei personaggi. Il contenuto musicale ricco di suggestioni e di straordinaria potenza evocativa ci trasporta e colloca direttamente dentro la vicenda come se la vivessimo personalmente”.
Il Cesare barocco è “un simbolo di marmorea giustizia e temperanza – sottolinea Chiara Muti – Non ha nulla di ambivalente e si disumanizza per glorificare, nell’apoteosi di Roma, le virtù dell’illuminato monarca,” vale a dire Giorgio I e la nuova dinastia regnante degli Hannover, a cui il compositore intendeva rendere omaggio con l’opera presentata proprio al King’s Theatre di Londra nel 1724. “Grazie all’intensità delle linee vocali e al dinamismo cromatico orchestrale – continua la regista – Händel riscatta la staticità dell’azione e arricchisce di senso i caratteri. Scavando nella materia umana e svelandone la complessità di contrasti, ci offre momenti di tale tensione emotiva da farci dire che raggiunse, con la musica, le vette che Shakespeare toccò con la parola. La regia, avvalorata dalla melodia, si piega dunque alla dimensione simbolico evocativa”.
Extra
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TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA
Primi decenni dell’Ottocento: dopo oltre cent’anni il Teatro Comunicativo, interamente di legno, sta cedendo e la Civica Amministrazione decide di realizzare una struttura nuova. Intanto si deve trovare un luogo adatto e la scelta cade sulla Piazzetta degli Svizzeri, squallida e circondata da catapecchie, ma in pieno centro. Il progetto nel 1838 viene affidato a due architetti veneti, i fratelli Tomaso e Giovan Batista Meduna. Il primo ha curato il restauro del Teatro alla Fenice di Venezia, semidistrutto da un incendio. E porta la sua firma anche il primo ponte ferroviario di congiunzione di Venezia con la terraferma. Nasce così un edificio neoclassico, simile sotto molti aspetti al teatro veneziano. È il delegato apostolico, monsignor Stefano Rossi, a suggerire l’intitolazione a Dante Alighieri.
La Bohème
Teatro Comunale di Modena
13 ottobre 2019 - ore 15.30
Turandot
Teatro Regio di Parma
19 gennaio 2020 - ore 15.30
Falstaff
Teatro Municipale di Piacenza
26 gennaio 2020 - ore 15.30
Cavalleria Rusticana e Pagliacci
Teatro Valli di Reggio Emilia
9 febbraio 2020 - ore 15.30
Lucrezia Borgia
Teatro Dante Alighieri di Ravenna
8 marzo 2020 - ore 15.30
L'Elisir d’Amore
Teatro Comunale di Bologna
10 aprile 2020 - ore 18.00
Madama Butterfly
Teatro Comunale di Ferrara
4 maggio 2020 - ore 20.00
OTHERNESS, FEAR AND DISCOVERY
Teatro Comunale di Modena
8 maggio 2020 - ore 20.00
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