STREAMING PREMIERE
20 DICEMBRE 2020 – ore 15.30
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Gioachino Rossini
Streaming Première 20 dicembre 2020 – ore 15.30
Melodramma buffo in due atti di Cesare Sterbini
 dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
NIKOLAS NÄGELE direttore
 BEPPE DE TOMASI regia
 ripresa da RENATO BONAJUTO
 POPPI RANCHETTI scene
 ARTEMIO CABASSI costumi
 MICHELE CREMONA luci
MANUEL AMATI Conte d’Almaviva
 MARCO FILIPPO ROMANO Don Bartolo
 GIUSEPPINA BRIDELLI Rosina
ROBERTO DE CANDIA Figaro
 MATTIA DENTI Don Basilio
 STEFANIA FERRARI Berta
 FRANCESCO CASCIONE Fiorello
 SIMONE TANSINI un ufficiale
ORCHESTRA DELL’EMILIA-ROMAGNA ARTURO TOSCANINI
 CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
 CORRADO CASATI maestro del coro
coproduzione Teatro Regio di Parma, Teatro Municipale di Piacenza
 Allestimento del Teatro Regio di Parma
Il Teatro Municipale di Piacenza non si ferma: nonostante la chiusura al pubblico imposta dalle misure per il contenimento della pandemia, sceglie di proporre in streaming la produzione de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Lo spettacolo, registrato a porte chiuse in questi giorni al Teatro Municipale con la massima attenzione alle norme per la sicurezza sanitaria di artisti e maestranze, sarà messo in onda in streaming première domenica 20 dicembre alle 15:30, gratuitamente e in tutto il mondo su Youtube, grazie al supporto di Opera Streaming, primo portale regionale dedicato alla trasmissione dell’opera lirica, dove poi resterà visibile anche successivamente.
Nel periodo tradizionalmente dedicato all’inaugurazione della Stagione Lirica piacentina, il celebre titolo rossiniano, coproduzione della Fondazione Teatro Regio di Parma e della Fondazione Teatri di Piacenza, sarà portato in scena nel classico ed elegante allestimento firmato nel 2005 per il Regio di Parma dal Maestro della regia Beppe De Tomasi, ripreso da Renato Bonajuto, che descrive così il suo lavoro rivisto alla luce delle regole anti-Covid: “Un nuovo modo al quale gli interpreti di questa compagnia dinamica si sono prestati con professionalità ed entusiasmo – spiega Bonajuto nelle note di regia – mettendosi in gioco, sperimentando nuove soluzioni, nuovi linguaggi che arrivassero al pubblico anche attraverso il nuovo strumento tecnologico dello streaming, rispettando il carattere comico voluto dal compositore”.
Maestro concertatore e direttore sarà Nikolas Nägele, Kapellmeister alla Deutsche Oper di Berlino, alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.
Nuovo cast in cui brillano giovanissimi cantanti e specialisti del repertorio rossiniano: il tenore ventitreenne Manuel Amati (Conte D’Almaviva), il mezzosoprano Giuseppina Bridelli al debutto nel ruolo di Rosina, che fa ritorno al Municipale dopo Aci, Galatea e Polifemo di Händel, il baritono dalla carriera internazionale Roberto de Candia (Figaro) il baritono Marco Filippo Romano (Don Bartolo), altro gradito ritorno al Municipale dopo La Cenerentola e La forza del destino, così come quello del basso Mattia Denti (Don Basilio), piacentino come Stefania Ferrari (Berta), Simone Tansini (Ufficiale) e la stessa Bridelli, nel segno della continua attenzione agli artisti del territorio, e il baritono Francesco Cascione (Fiorello). Le scene sono firmate da Poppi Ranchetti, i costumi da Artemio Cabassi e le luci da Michele Cremona.
Composta per il Teatro Argentina di Roma nel 1816, l’opera è ispirata alla commedia Le Barbier de Séville ou La prècaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, già messa in musica trentaquattro anni prima da Giovanni Paisiello. Forse proprio ai pregiudizi dei sostenitori di Paisiello, si devono le contestazioni che la accolsero al debutto. Il fallimento durò però un solo giorno: già dopo la prima, il successo dell’opera crebbe vorticosamente e nel giro di pochi anni fu rappresentata in tutta Europa. La fortuna non ha mai conosciuto arresti, decretando Il barbiere di Siviglia l’opera del genere buffo più conosciuta e rappresentata.
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Il Teatro Municipale di Piacenza, oltre ad essere uno dei teatri storici più antichi del mondo rientra tra i 28 Teatri di Tradizione riconosciuti dal MIBACT. Splendido esempio di architettura tardo settecentesca, il Teatro Municipale di Piacenza fu inaugurato il 10 settembre 1804 con Zamori, ossia l’Eroe delle Indie, dramma serio per musica di Giovanni Simone Mayr, musicista bavarese che visse lungamente in Italia a Bergamo e maestro di Gaetano Donizetti.
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